Articles by Silvia Magna

New York Arts in Italy

Leonard Freed e L’Italia: L’elemento del tempo

“There is a mathematical grid in the photograph. There is a rhythm.” (1) Nel rileggere un’intervista rilasciata da Leonard Freed a Nathalie Herschdorfer (2), la mia attenzione si sofferma sulla considerazione che Freed fa rispetto alla connessione tra le sue fotografie ed il tempo: “The thing is I am trying to get into my photographs the element of time” (3). Parole che generano in me una serie di osservazioni in relazione al progetto di immagini italiane al quale proverò a introdurvi nelle pagine seguenti. Dalle interviste e dalle opere di Leonard Freed, emerge come dato di fatto che fu un uomo di poche parole. (4) Sfogliando poi, alcuni dei diari che scrisse durante i numerosi viaggi che lo portarono in Italia tra il 1999 e il 2005 si accredita definitivamente questa teoria. Le considerazioni di Leonard Freed sono sempre coincise, dirette, ironiche e denotano tutta la finezza di osservazione che il suo sguardo ha saputo racchiudere nelle immagini da lui realizzate. Oltre che nei suoi diari di viaggio, che spesso sono delle note, atte a ricordare nomi, incontri, date e conversazioni, il tempo, Leonard Freed, lo ha racchiuso nelle sue fotografie. Interessante, al riguardo, prendere in considerazione alcuni dei bozzetti che disegnò di suo pugno per l’impaginazione del libro su Roma, progetto che per molti anni ha sognato di portare a termine. Mettendo questi in relazione con i provini a contatto stampati e archiviati in ordine cronologico, emerge immediatamente un fattore di rilievo: il progetto editoriale che Leonard Freed aveva intenzione di realizzare aveva come idea di base quella di impostare le immagini secondo la sequenza temporale in cui erano state scattate. Ecco allora che la fotografia diviene diario, narrazione del tempo, scheletro e corpo dei numerosi viaggi e rende al lettore una cronologia appartenuta intimamente all’autore.
New York Arts in Italy

Leonard Freed and Italy: The Element of Time

“There is a mathematical grid in the photograph. There is a rhythm.”1 While reading an interview between Leonard Freed and Nathalie Herschdorfer,2 my attention was caught by a comment Freed made on the connection between his photos and time: “The thing I am trying to get into my photographs is the element of time.”3 These words sparked in me a succession of observations on the Italian Images Project, which I will present in the following paragraphs.
New York Arts in Italy

Rome meets Mexico. A special contribution to celebrate the 150 years of independence of the Central American country and an exploration of its art.

Mexican art comes to Rome, making the present and the past converge, combining the crafts of the most ancient civilizations with photographic images of the revolution of the first decades of the twentieth century and once again with the contemporary creations of Carlos Morales. A panoramic experience which can stimulate the mind, as it seeks points of contact in the evolution of Mexican culture and thought.
New York Arts in Italy

Roma incontra Il Messico. Uno speciale contributo per celebrare i centocinquanta anni di indipendenza del territorio centroamericano e un’ indagine sul ruolo dell’arte nel paese

L’arte messicana arriva a Roma, incrociando presente e passato, combinando le produzioni artigianali di civiltà antichissime, con le immagini fotografiche della rivoluzione dei primi decenni del 1900 e ancora con le creazioni contemporanee di Carlos Amorales. Un’esperienza a trecentosessanta gradi che sa stimolare la mente andando alla ricerca di punti di contatto nell’evoluzione della cultura e del pensiero messicano.
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